Iscritta nel programma della IX settimana della cucina italiana nel mondo, la conferenza dal titolo : "I pani rituali in Sardegna, un patrimonio da salvaguardare", è stata presentata nella sede del Lycée hôtelier Guillaume Tirel, il 21 novembre scorso. Un eventoideato da Gian Paolo Cossu, vice-delegato dell'Accademia italiana della cucina di Paris-Montparnasse e sostenuto dalla delegata Laura Giovenco-Garrone, con il patrocinio del Consolato generale d'Italia a Parigi.
Il tema dell’edizione di quest'anno dedicato alla "Cucina delle Radici", ha inserito l'aspetto interessante del ricco patrimonio culturale dell'isola, che trova nei pani rituali una delle sue espressioni più suggestive e significative.
L'isola, terra ricca di tradizioni secolari vanta una cultura del pane unica al mondo, con le loro forme uniche e i loro significati profondi. La Sardegna possiede 80% dei pani rituali di tutta l’Italia. Il pane non è solo cibo, ma racconta storie di spiritualità, arte e tradizione che merita di essere valorizzato e tramandato alle generazioni future. Preservarli significa mantenere viva una parte fondamentale dell’identità isolana perché offre al mondo un esempio straordinario di come il cibo possa diventare espressione di cultura e sacralità. La creazione di questi pani è un vero e proprio rito che sottolinea l’importanza del gesto e del significato simbolico. Le donne che li preparano seguono procedure tramandate di generazione in generazione, in un'atmosfera di raccoglimento. Laura Giovenco-Garrone ha tenuto a ringraziare il preside del liceo, Roberto Ghin e tutte le persone che hanno collaborato per realizzare questo evento a Parigi. In seguito, hanno preso la parola Franco Cuccureddu - assessore al Turismo della Regione Sardegna, Jacopo Albergoni - Console Generale d'Italia a Parigi, Luigi Ferrelli - Direttore dell’Agenzia Italiana per il Commercio Estero di Parigi (ICE), Federica Galbesi - Responsabile ENIT SpA Parigi - Ente Italiano per il Turismo, la rappresentante di Roberto Ragnedda - Sindaco della città di Arzachena. Il presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (Isre), Stefano Lavra ha presentato una relazione sull’argomento e ha spiegato quanto l’arte panaria in Sardegna sia un elemento simbolico e culturale importante, che scandisce i momenti dell'anno legati alla vita e alla socialità e dove tutte le festività sono coinvolte. Ogni comunità riesce ad esprimere la propria ritualità con le tappe marcanti della vita dell'uomo. Immagini sulle diverse tipologie dei pani hanno scandito la sua presentazione. L'editore Carlo Delfino, ha presentato il libro "La Sacralità del Pane in Sardegna". Il presidente e vice dell'Accademia sarda del lievito madre, Giovanni Antonio Farris e Gianfranco Porta hanno illustrato i pani sardi fermentati con il lievito madre, e un filmato ha mostrato le principali fasi della preparazione di un pane rituale del raccolto: "su mannuju" di Olmedo (SS). La serata si è conclusa con una degustazione di piatti tradizionali sardi a base di pane, preparata dagli studenti dell'alberghiero Costa Smeralda di Arzachena, accompagnati dai docenti e il preside Antonello Pannella, con la collaborazione di alcuni alunni del liceo parigino.
Michela Secci
Comments