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Fabrizio Silvestri alla corte della Breaking Dance



FABRIZIO SILVESTRI - FOTO © MIRCO COSIMO MAGLIOCCA PHOTOGRAPHER
FABRIZIO SILVESTRI - FOTO © MIRCO COSIMO MAGLIOCCA PHOTOGRAPHER

Incontriamo Fabrizio Silvestri a Roma, dove vive. E’ un giornalista pubblicista iscritto all'Ordine del Lazio, con una solida formazione accademica in Economia e Commercio conseguita presso l'Università La Sapienza di Roma. La sua carriera si distingue per un'ampia esperienza nel settore dei media e della comunicazione, con un focus particolare su radio e televisione. Come libero professionista, ha ricoperto ruoli di autore radio-televisivo, presentatore radiofonico, regista e organizzatore di eventi. Dal 1998, collabora come consulente per la RAI (Rai1, Rai2, Rai3) e attualmente lavora come News Producer per la redazione società di Rainews24. È consulente anche per due rubriche giornalistiche: “Sapori e Colori”, dedicata all'enogastronomia e alla valorizzazione del territorio, e “Scienze e Salute”, un settimanale focalizzato sull'innovazione nel mondo scientifico e sanitario. Ha pure  contribuito a due edizioni del TG Kids, notiziario rivolto ai giovani adolescenti. Di recente è stato nominato Direttore Corsi per l’ente di formazione Vincifactory srl, ed ha ottenuto la certificazione di Life - Artist Coach da Richard Bandler. Questo e molto altro, per un professionista preparato e dalla notevole esperienza multidisciplinare, che da sempre si impegna nella promozione e divulgazione dell'arte in tutte le sue forme.

 

Il motivo del nostro incontro ha il titolo dell’ ultimo documentario da lui scritto e diretto, dal titolo “Breaking: dalla Strada alle Olimpiadi”, una esclusiva RaiPlay.


CAMPIONATI ASSOLUTI BREAKING 2024 © FIDESM
CAMPIONATI ASSOLUTI BREAKING 2024 © FIDESM

E’ un'opera che, oltre a celebrare la breakdance dal punto di vista umano ed artistico - dalla nascita nel Bronx fino all'esordio olimpico a Parigi 2024 -  ci ispira a inseguire i nostri sogni con passione, coraggio e determinazione”  - ci tiene a sottolineare Silvestri.

 

“Breaking: Dalla Strada alle Olimpiadi” è presentato alla stampa come un'odissea visiva che cattura lo spirito selvaggio e la travolgente energia della breakdance, un viaggio epico dalle sue umili origini nelle strade al palcoscenico olimpico.  Insomma, una vibrante forma d'arte che pulsa di ritmo, agilità e passione.

 

Quando nasce il fenomeno della Break Dance, ed in che modo inizia e cresce  la sua passione

 autoriale per questo fenomeno?

Desidero subito ringraziare pubblicamente tutte le persone che sin dall’inizio hanno creduto a questo progetto, in particolare il Dr. Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari,  che ha accolto con entusiasmo l’idea, ora prodotto disponibile in esclusiva su RaiPlay.


BBOY OLD SCHOOL ANNI 80
BBOY OLD SCHOOL ANNI 80

Tornando alla domanda,  il fenomeno della Break Dance ha origine nelle strade del Bronx, un quartiere di New York, negli anni '70. In quel periodo, i giovani afroamericani e portoricani, stanchi delle violenze tra bande e delle guerre con coltelli e pistole, iniziarono a sfidarsi in modo creativo, utilizzando la musica come mezzo di espressione. La Break Dance si inserisce all'interno del più ampio movimento culturale dell'Hip Hop, che comprende anche il Rap, il DJing e il Writing, oltre alla danza. Questo nuovo modo di esprimersi ha permesso ai giovani di canalizzare le loro emozioni e le loro esperienze in un contesto artistico, trasformando la rivalità in una celebrazione della creatività e della comunità. La mia passione per questo fenomeno è cresciuta nel tempo, alimentata dalla sua capacità di unire le persone e di dare voce a storie e culture diverse, rendendola un'esperienza autentica e coinvolgente.

 

Chi sono i protagonisti di questo documentario? E da regista come li ha proposti al pubblico?

Sono i b-boy e le b-girl delle nuove e vecchie generazioni del Breaking. La selezione è iniziata con l'annuncio che il Breaking sarebbe stato incluso nelle Olimpiadi di Parigi 2024. Abbiamo collaborato con la Federazione FIDESM per incontrare i sei atleti della Nazionale Italiana di Breaking: le b-girl Alessandrina (Alessandra Chillemi),

Anti (Antilai Sandrini)

BGIRL ANTI. ANTILAI SANDRINI
BGIRL ANTI. ANTILAI SANDRINI

Spidergirl (Chiara Ceseri) e i b-boy Snap (Alessio Signore)


BBOY ALESSIO SIGNORE. BBOY SNAP
BBOY ALESSIO SIGNORE. BBOY SNAP

Mowgly (Cristian Bilardi)


BBOY MOWGLI - CRISTIAN BILARDI 
BBOY MOWGLI - CRISTIAN BILARDI 

e Jet Leg (Simone Arasi)


SIMONE ARASI BBOY JET LEG
SIMONE ARASI BBOY JET LEG

Inoltre, abbiamo avuto l'opportunità di interagire con i coach federali.

 

Per rappresentare la vecchia scuola, ci siamo concentrati sui pionieri del fenomeno Breaking in Italia, emerso negli anni '80. Dopo un'attenta ricerca e analisi dei curricula di rapper, DJ e produttori, abbiamo riunito la storica old school milanese del Muretto di San Babila, con figure emblematiche come DJ Jad (Articolo 31), DJ Enzo (producer), Aldo Pane, Michele D’Anca (Casino Royale), Rudy Cavallo, la leggendaria fly girl, B-Boy Angelino e molti altri. Questi protagonisti ci hanno raccontato le loro esperienze agli albori della Break Dance in Italia e il loro contributo nel portare questa disciplina fino alle Olimpiadi di Parigi 2024.

 

Il titolo "Breaking: Dalla Strada alle Olimpiadi" dimostra un viaggio sociale e non solo atletico di questa disciplina artistica. Quale è il suo commento su questo excursus storico?

Certamente, il documentario offre un'analisi approfondita di questo viaggio, e con Simona Rolandi, giornalista della Domenica Sportiva -  che funge da guida esperta -  abbiamo intrecciato i vari aspetti del racconto, partendo dall'impatto sociale, passando per la comunicazione e le questioni di genere, fino a giungere alla dimensione sportiva.

La danza ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita. Avrei desiderato diventare un ballerino classico, ma il mio fisico “cicciottello” (sorride) non me lo ha permesso. Tuttavia, ho trovato soddisfazione nelle danza sportiva. Successivamente, ho intrapreso un percorso nel campo della comunicazione e degli uffici stampa per diverse organizzazioni sportive di danza, seguendo un dirigente e mio compagno, Stefano Francia, che purtroppo non è più con noi. Ho dedicato questo lavoro a lui e a mia madre, due persone che non ci sono più e che hanno sempre sostenuto le mie scelte di vita e professionali.

 

Cosa si augura per questo suo lavoro che da marzo sarà trasmesso su Rai3?

Spero che il programma riesca a far innamorare sempre più persone della danza, incoraggiandole a praticarla in modo ludico e a scoprire la bellezza di assistere a spettacoli dal vivo. La danza, sia praticata che osservata, è un potente stimolo per il nostro benessere, poiché favorisce il rilascio di endorfine, gli ormoni della felicità.

“Breaking: Dalla Strada alle Olimpiadi” ha al suo interno anche filmati d'archivio che riportano in vita i pionieri della breakdance, intrecciati con le acrobazie mozzafiato dei ballerini contemporanei.   Un caleidoscopio di immagini che celebra la fusione di stili, culture e generazioni, un inno alla creatività e alla forza espressiva del corpo.  Prodotto da TwentySix Srl per Rai Documentari, è da me firmato, in collaborazione con Cristina Monaco, Domenico Raimondi (aiuto regia), Bruno Cascio (fotografia , David di Donatello con “Padre e figlio” del 1994, per la regia di Pasquale Pozzessere), Piero Perilli (montaggio), Giovanni Luciano Paris (produttore Rai), musiche originali composte dai fratelli Perrini. 

 

Lisa Bernardini

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