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Falcone e Vespaziani - Un'Alleanza per la Verità

Amalia Mancini è nota come Amelie nell’ambiente letterario, ed è una figura culturale variegata. Negli ultimi tempi si sta consolidando molto come scrittrice. La sua carriera del resto è  iniziata giovanissima. Giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e critico musicale, Amalia Mancini ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ottenendo sempre significativi consensi. Ha conseguito numerosi premi a carattere nazionale, quali ad esempio il Premio letterario Corrado Alvaro, conferito dalla Presidenza del Ministero per i Beni e Attività Culturali e dalla Fondazione Corrado Alvaro; il Premio Borromini dedicato alla celebrazione del quarto centenario dalla nascita dello stesso, conferito dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici; il Premio alla cultura rilasciato dalla C.I.F.A.A. (comitato laico organizzatore) di Toronto. Nel carnet dei suoi riconoscimenti, da citare sicuramente anche il Premio Capit Terzo Millennio consegnato da Piero Angela; il Premio internazionale Altiero Spinelli; il Premio Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Tra le numerose attività culturali in cui è coinvolta, ricordiamo la presidenza di giuria del Campionato Nazionale Cittadinanza e Costituzione. L’ultima sua fatica letteraria, al momento reperibile su Amazon, è  "Falcone e Vespaziani - Un'Alleanza per la Verità”.


Attraverso il libro di Amalia Mancini, la nostra testata vuole ricordare la figura di Giovanni Falcone, figura internazionalmente nota, all’avvicinarsi del trentaduesimo anno di ricorrenza dalla strage di Capaci.  


La Francia non ha mai dimenticato l’operato eroico dei due famosi magistrati che hanno sacrificato la loro vita per la lotta alla Mafia. Si ricorda volentieri, ad esempio, nel trentennale della tragica uccisione di Falcone e Borsellino, una interessante iniziativa che firmò la Facoltà di Droit (Diritto) dell’Università di Parigi Est Créteil (Paris XII), a cui parteciparono tra gli altri il ministro della giustizia francese Eric Dupond-Moretti,  la procuratrice della Repubblica di Palermo Marzia Sabella, il vice-presidente del tribunale di Marsiglia Pascal Gand. E molti altri. Il libro di Amalia Mancini uscito a novembre scorso racconta nella fattispecie un  Falcone inedito.


Di che cosa parla esattamente "Falcone e Vespaziani - Un'Alleanza per la Verità”?



Ho intrecciato le pagine con l'amore sincero che mi lega a mio zio Giovanni, l’avvocato Vespaziani, donando al libro un'essenza emozionale unica. Ogni parola è un tributo non solo agli eroi della storia, ma anche alla potenza indelebile delle relazioni umane, un affetto che permea le pagine e abbraccia chi legge. Mi immergo nell'incredibile mondo di due giganti della giustizia e racconto la storia poco conosciuta di una collaborazione, tra il giudice Giovanni Falcone, vittima della mafia nella tragica strage di Capaci del 1992, e l' avvocato Giovanni Vespaziani, oggi novantaduenne (mio zio materno). Durante gli eventi narrati nel libro, zio Giovanni era il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Rieti, incaricato da Falcone di difendere il pentito di mafia Antonino Calderone. Le vicende storiche testimoniano questo contributo cruciale, che insieme a quelli di Tommaso Buscetta ed altri collaboratori di giustizia, ha permesso a Falcone di tracciare la strada per il leggendario maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra. In un'Italia avvolta dall'ombra della corruzione e della violenza, nonché il rispetto reciproco, la fiducia e l'impegno per la giustizia hanno tessuto un rapporto di stima tra il coraggioso combattente Falcone e Vespaziani, anch’egli instancabile difensore della visione di un'Italia libera e onesta. Entrambi, insomma, custodi di un sogno comune per un Paese migliore.


La storia raccontata nel volume è rigorosamente vera.


Certo. È la testimonianza di una storia che svela dettagli inediti su una collaborazione straordinaria. Zio Giovanni è stato il custode di un tesoro di esperienze. Nel corso degli anni è stato lui a svelarmi gli intricati dettagli della sua collaborazione epocale con il giudice Falcone e la sua audace difesa del pentito di mafia Calderone e quindi l’idea di scrivere questo libro è maturata negli anni ed ho impiegato un anno per scriverla. Ma era dentro di me da sempre. Questa non è solo una storia, ma una testimonianza raccontata attraverso il cuore e la voce di chi l'ha vissuta in prima persona. Attraverso le conversazioni con mio zio, ho avuto il privilegio di vivere indirettamente non solo la lotta coraggiosa di Falcone contro la mafia, ma anche il lato umano di un uomo straordinario.


Che immagine di Giovanni Falcine fuoriesce dalle pagine del tuo libro?


Offro una prospettiva intima sul modo di lavorare di Falcone, la sua passione e l'impegno straordinario per la giustizia, andando oltre l'immagine del giudice instancabile. Inoltre, svelo eventi poco noti legati alla storia di Falcone. Rappresenta un'esperienza di lettura rivelatrice che apre le porte su un capitolo poco conosciuto della lotta alla mafia, regalando al lettore un ritratto umano di uno degli eroi della giustizia più venerati nella storia italiana. Un capitolo è dedicato a Falcone e Borsellino, in ricordo dell’altro eroe della giustizia. Ad impreziosire il libro, la copertina, realizzata dalla maestria e l'abilità straordinaria della ritrattista Miriam Barbaro, la quale con tratti decisi e un tocco di genialità, ha saputo catturare l'anima dei protagonisti. La sua capacità di trasmettere emozioni attraverso la tavolozza e di dare vita ai dettagli ha reso la copertina un capolavoro visivo, un invito irresistibile a immergersi nella storia che si cela tra le pagine. Per quanto riguarda l’avvocato Vespaziani, oltre ad essere Sindaco Emerito di Castel di Tora, è una figura importante dell’avvocatura, che ha vissuto la sua brillante carriera nel tessuto stesso della città di Rieti, dove ha scelto di vivere e operare. La sua residenza nella città ha visto intrecciarsi la sua vita professionale e personale, contribuendo a plasmare il suo carattere in modo indissolubile con il contesto urbano che lo circonda. Rieti è diventata così il palcoscenico dove l'avvocato Vespaziani ha scolpito il suo nome, lasciando un'impronta indelebile nel panorama legale della comunità.


Lisa Bernardini

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