Non solo celebra Leonardo come artista e scienziato, ma anche come un uomo del suo tempo, profondamente connesso con la natura e con la cultura olfattiva del Rinascimento.
Il Castello di Clos Lucé famoso per essere stato l'ultima residenza di Leonardo da Vinci, che vi trascorse gli ultimi tre anni della sua vita, dal 1516 al 1519, invitato dal re Francesco I. L'edificio è circondato da un bellissimo parco, noto come il Parco Leonardo da Vinci, dove sono esposte riproduzioni in scala delle invenzioni del grande maestro, basate sui suoi disegni e codici. All'interno del castello, i visitatori possono esplorare le stanze dove visse e lavorò e dove sono esposti i modelli di alcune delle sue invenzioni più famose, come macchine volanti, ponti mobili e strumenti di ingegneria civile e militare. Il Clos Lucé non è solo un omaggio alla vita e al lavoro di Leonardo da Vinci, ma è anche un luogo che offre una profonda immersione nella storia e nella cultura del Rinascimento.
La famiglia Saint Bris, proprietaria del Castello di Clos Lucé dal 1854, ha preservato il patrimonio storico e culturale di questo luogo unico. Oggi François Saint Bris, figura chiave della sua valorizzazione come luogo di memoria e di cultura legato al genio italiano, continua a gestire il castello con lo stesso spirito dei suoi genitori. Il suo impegno contribuisce a promuovere la figura di Leonardo da Vinci a livello internazionale e a fare del Clos Lucé una delle destinazioni culturali più importanti della Valle della Loira, che attira migliaia di visitatori ogni anno.
Dall’8 giugno al 15 settembre prossimo è stata allestita la mostra “Leonardo da Vinci e i profumi nel Rinascimento”, ideata e realizzata sotto la direzione di Clos Lucé con i professori Carlo Vecce e Pascal Brioist, curatori della mostra. In questa occasione si esplora l'interesse di Leonardo per i profumi e la loro creazione e svela anche l'eredità culturale ricevuta dalla madre Caterina.
François Saint Bris, con disponibilità e entusiasmo risponde alle mie domande.
Com'è nata questa mostra sui profumi?
Questo soggetto sui profumi nel Rinascimento ci è sembrato originale e quindi trattiamo questo tema per la prima volta. Viene presentato il fatto che Leonardo si è interessato molto presto allo studio dell'arte della profumeria e ai cinque sensi, di cui l'odorato. Con i suoi lavori di anatomia ha capito come funzionava, che rimonta fino al cervello, la memoria e il ricordo. Studiando Leonardo e l'arte dei profumi abbiamo notato che l’artista lavorava su degli alambicchi e conosceva le sue tecniche. Aveva disegnato degli alambicchi che abbiamo riprodotto con la 3 D, e inoltre abbiamo ricreato i profumi dalle ricette che Leonardo ci ha lasciato, abbastanza semplici a base di arancia e limone. Mettiamo in risalto le tecniche di macerazione e distillazione descritte da Leonardo nei suoi codici.
Questo è un luogo appropriato per presentare questa mostra…
Questo spazio museografico di 500 m2 è stato rivisitato e ricostruito per accogliere delle mostre, rispettando tutte le norme vigenti dei musei nazionali. Qui abbiamo accolto tante altre mostre importanti. Quest’anno accogliamo i profumi nel Rinascimento, la via dei profumi, delle spezie e delle carovane. La storia è legata a sua madre Caterina e l’idea è di trasportare il visitatore in questo viaggio per arrivare a Leonardo. Si sapeva che era una contadina toscana ma l’anno scorso Carlo Vecce che è anche uno dei commissari, ha scoperto negli archivi di Firenze che Caterina era una schiava originaria della Circassia, regione a ovest del Mar Nero. La quale fu rapita e venduta come schiava a Costantinopoli, poi si trovò a Venezia e infine a Firenze, dove conobbe il notaio Ser Piero da Vinci, il padre di Leonardo. Nelle sale tematiche del percorso espositivo siamo trasportati in epoche e luoghi chiave della vita di Leonardo e di sua madre. È un viaggio attraverso il tempo, lo spazio e la narrazione ma anche attraverso un incontro olfattivo che Leonardo e sua madre Caterina hanno sentito. Tutto ciò lo facciamo anche grazie a un partenariato che abbiamo avviato con Givaudan, che ha creato questi profumi per capire quali sono le spezie usate, i fiori e le fragranze.
Quanto tempo per preparare questa mostra ?
L’abbiamo preparata in tempo record, 13 mesi. Abbiamo cominciato nel maggio del 2023. È una mostra multisensoriale che fa appello ai 4 sensi, la vista, l’udito, l’olfatto e il tatto. Per noi, come istituzione culturale, è una esperienza innovativa aver potuto riprodurre una mostra plurisensoriale immersiva e olfattiva.
La sua è una missione di trasmissione ?
Il Castello di Clos Lucé e il parco Leonardo da Vinci appartengono alla mia famiglia, i Saint Bris, e dal 1954 sono stati i miei genitori ad averlo aperto ai visitatori, per farlo conoscere. Da due generazioni la nostra missione è quella di trasmettere questa eredità, la memoria di Leonardo da Vinci al più vasto pubblico. In effetti la nostra missione è di essere i guardiani di questa memoria, non solo trasmettere ma anche condividere la conoscenza di Leonardo. Siamo ispirati dallo spirito di Leonardo e anche i visitatori lo sono.
Michela Secci
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